Tre soste nel cuore del Monte Amiata tra natura, cultura e sapori ritrovati
L’estate sul Monte Amiata è un invito a rallentare, camminare senza fretta, scoprire la bellezza che si cela nei boschi, nei borghi e nei piatti di una cucina antica. Vi proponiamo un piccolo itinerario in tre tappe, da vivere nell’arco di una giornata, o da assaporare lentamente: si parte dal cuore verde del monte, si attraversano luoghi di cultura e memoria, e si arriva infine a tavola, nel borgo di Bagnoli, quando la luce del giorno si fa più morbida.
1ª tappa – Trekking nella faggeta amiatina: il respiro del bosco
Il nostro viaggio comincia tra le ombre e i silenzi della faggeta amiatina, uno dei polmoni verdi più suggestivi della Toscana. Qui, il bosco è protagonista assoluto: faggi secolari, muschi, felci e il profumo della terra umida accompagnano ogni passo.
Un’escursione tra i sentieri che salgono o dal Prato delle Macinaie o dal versante senese offre un’esperienza rigenerante e intensa. È un trekking adatto anche ai camminatori meno esperti, purché armati di curiosità e rispetto per la natura. In estate, l’ombra della faggeta regala freschezza e silenzio: condizioni ideali per ascoltare, finalmente, anche sé stessi.

2ª tappa – Santa Fiora e Arcidosso: arte, storia e bellezza
Dopo la quiete del bosco, il viaggio prosegue alla scoperta di due borghi simbolo dell’Amiata: Santa Fiora e Arcidosso.
A Santa Fiora, la sosta è d’obbligo alla Peschiera, luogo incantevole dove l’acqua è protagonista assoluta. Poco distante, si possono ammirare i pregiati della Robbia, opere in terracotta invetriata che raccontano la devozione e l’arte rinascimentale.
Proseguendo verso Arcidosso, si incontra l’imponente Castello Aldobrandesco, che domina il borgo dall’alto. Le sue sale, spesso dedicate a mostre e iniziative culturali, offrono uno sguardo affascinante sulla storia locale. Passeggiare per le vie in pietra del centro è come sfogliare un libro, tra archi medievali, balconi fioriti e piccole botteghe.

3ª tappa – Osteria Novecento: la sera si cena con la tradizione
A conclusione della giornata, quando il sole comincia a calare e l’aria si fa più fresca, l’itinerario ci riporta a Bagnoli, piccolo borgo abbracciato dai castagni. È qui che si trova Osteria Novecento, il luogo perfetto dove chiudere il cerchio con una cena che racconta la tradizione amiatina.
La cucina dell’Osteria è fatta di gesti antichi: pasta tirata a mano, funghi del territorio—tra cui i celebri porcini e, quando la stagione lo consente, anche galletti e ovuli—e piatti di carne cotti con maestria. Immancabili il filetto, le zuppe rustiche e i dolci fatti in casa. Il tutto accompagnato da un buon vino locale, da sorseggiare con calma, all’aperto o nella sala accogliente del ristorante.
Cenare all’Osteria Novecento non è solo mangiare bene: è ritrovare il gusto del tempo. Un tempo lento, fatto di chiacchiere, sguardi, profumi e racconti. Il modo migliore per concludere un viaggio tra natura, cultura e sapori veri.
